
Cos’è e come funziona il sorpassometro (www.economiafinanzaonline.it)
In Italia, accanto ai tradizionali sistemi di controllo, si è affermato un nuovo dispositivo di sorveglianza denominato sorpassometro.
Questo innovativo sistema è stato progettato per rilevare e sanzionare i sorpassi vietati in tratti stradali dove la manovra è proibita, rappresentando un ulteriore deterrente contro comportamenti pericolosi alla guida.
Il sorpassometro è un sistema tecnologico composto da videocamere ad alta definizione posizionate in punti sopraelevati rispetto alla carreggiata, come viadotti o ponti, e da sensori collocati direttamente nel manto stradale. Questi sensori sono in grado di rilevare il passaggio di un veicolo che oltrepassa la linea continua, un segnale inequivocabile di sorpasso vietato. Al momento dell’infrazione, il sistema registra un breve filmato di circa 15 secondi, comprendente i 5 secondi precedenti e i 10 successivi alla manovra, catturando anche la targa del veicolo.
Le immagini vengono trasmesse in tempo reale tramite connessione GPRS a una centrale di controllo dove operatori umani analizzano i video per confermare la violazione e procedere all’emissione del verbale. Questo processo, chiamato contestazione differita, permette di notificare la multa in un momento successivo all’accertamento. La tecnologia all’avanguardia, come nel caso dell’ultima versione SV3 approvata nel 2024, consente una gestione rapida e precisa delle infrazioni.
Dove si trovano i sorpassometri e le condizioni di installazione
L’installazione del sorpassometro è soggetta a rigide autorizzazioni, rilasciate dal Prefetto della provincia interessata. Questi dispositivi possono essere collocati solo in aree con un elevato tasso di incidenti causati da sorpassi azzardati, come curve cieche o tratti con visibilità limitata anche in presenza di rettilinei. La norma prevede inoltre che la collocazione sia segnalata con chiarezza agli automobilisti, analogamente a quanto avviene per gli autovelox, con cartelli posti a distanze regolamentate in base alla tipologia di strada (autostrade, extraurbane, urbane).
Tra i luoghi in cui si trovano sorpassometri attivi o recentemente installati figurano diverse strade statali, autostrade e tangenziali in tutta Italia, per esempio:
- SS36 Milano–Lecco, località Lissone (MB)
- Variante SS1 Aurelia, km 300+060 direzione Nord (LI)
- A24 Roma–L’Aquila, tratti urbani km 1-4 (RM)
- SS34 del Lago Maggiore, località Oggebbio (VB)
Questi dispositivi, fissi o mobili, permettono di monitorare efficacemente i sorpassi vietati, contribuendo a una maggiore sicurezza stradale.

Le multe per sorpasso vietato rilevate dal sorpassometro sono disciplinate dall’articolo 148 del Codice della Strada. L’importo delle sanzioni varia da 80 a 1.272 euro, con possibilità di decurtazione dei punti sulla patente e, nei casi più gravi, la sospensione della patente stessa. È importante sottolineare che la multa scatta solo se il sorpasso viene effettivamente completato; un mero invadimento temporaneo e non concluso della corsia opposta viene valutato caso per caso dagli operatori.
I conducenti hanno il diritto di contestare la sanzione entro 30 giorni davanti al Giudice di Pace o entro 60 giorni al Prefetto, richiedendo la verifica della regolarità del verbale o della corretta omologazione del dispositivo di rilevamento. Le contestazioni più frequenti riguardano la mancata o poco chiara segnalazione del sorpassometro o eventuali errori nella rilevazione.
Il ruolo del Prefetto e la trasparenza nelle installazioni
In Italia, la figura del Prefetto riveste un ruolo cruciale nel processo di autorizzazione e regolamentazione dell’installazione dei sorpassometri. In qualità di rappresentante territoriale del Governo, il Prefetto garantisce che i dispositivi vengano collocati esclusivamente in zone a rischio e che siano rispettate tutte le norme di sicurezza e trasparenza.
I cittadini possono verificare la legittimità della presenza del sorpassometro consultando i decreti prefettizi pubblicati dagli uffici territoriali del Governo. Questo meccanismo di controllo mira a prevenire abusi o installazioni non giustificate, tutelando così anche gli utenti della strada.
Nonostante l’adozione di questa tecnologia innovativa, non mancano dibattiti e critiche riguardo al suo funzionamento e all’effettiva efficacia nel migliorare la sicurezza stradale. Alcuni automobilisti segnalano difficoltà nel comprendere quando la manovra è completamente terminata e contestano la rigidità delle rilevazioni, soprattutto in presenza di sorpassi iniziati poco prima o subito dopo la zona videosorvegliata.