Borsa
Ftse Mib : 19.000
Dax : 10.600
Stoxx : 3.020/3.050
S&P : 2.630
Il verdetto del FMI sull’Italia è stato molto chiaro e previsto. Da molti mesi continuiamo a sostenere che il PIL italiano non potrà superare lo 0,4% ed anzi sarebbe già un successo riuscire a mantenere questo livello di crescita. Quindi il deficit salirà ben oltre il 3%, generando incertezza e lo spread si assesterà sui livelli più alti ( 250 – 270 ) determinando una perdita in interessi vicina ai 7 miliardi che si aggiungeranno alle spese della quota 100 e del reddito di cittadinanza. E’ complesso fare manovre espansive in scenari recessivi e il rischio è quello di incorrere in incertezze che le agenzie di rating, presto o tardi , sottolineeranno.
L’invito è verso la prudenza, in fasi come queste, che hanno connotazioni internazionali , dato che la recessione è in agguato in Europa ed è altamente probabile che da tecnica diventi effettiva. Il mercato pubblicitario, che lo scrivente conosce molto bene, l’anno prossimo segnerà un meno e, come tutti sanno, la pubblicità è una commodity che rispecchia molto da vicino la situazione economica delle imprese. Le aziende, infatti, investono mediamente il 3% del loro fatturato, e se la pubblicità decresce, significa che anche i fatturati sono previsti in decrescita.
In questo contesto segnaliamo quindi che le Borse seguiranno un andamento ondivago e che toccati al ribasso i livelli indicati dovrebbero risalire un po’ per poi scendere definitivamente ai valori seguenti: Ftse Mib 18.400, DAX 10.200, Stoxx 2.900. Da lì si formerebbero delle basi per una nuova risalita ai valori massimi. Il tutto si svolgerà nel giro di 20 giorni.
Titoli sugli scudi sono sempre Campari, Unipol, Intesa e aggiungerei Poste Italiane e Snam. Oro e Argento completano il pacchetto degli investimenti preferiti.
Per chi ama posizioni più aggressive Azimut, che stacca un bellissimo dividendo, è sui minimi, STM sta seguendo l’onda di recupero dei tecnologici di Wall Street e Prima Industria è rimbalzata sui minimi come Ferragamo.
Titoli da seguire.
BTP a 10 anni 20%
T- Note a 10 anni 20%
Etf sull’ oro 10%
Unipol : 10%
Recordati : 10 %
Campari : 10%
Intesa : 10%
Eni : 10%
Come si nota è un portafoglio misto di obbligazioni e titoli italiani molto solidi che staccano alti dividendi.
La Borsa nostrana non dovrebbe fare grandi performance in questo 2019 , e non dovrebbe nemmeno scendere sotto 18.000, né salire sopra 20.500.
All’interno di questo range c’e la fondata possibilità, con questo semplice portafoglio, di portare a casa una crescita del 2-3% dividendi inclusi.
Prossimamente attiveremo una mail alla quale rivolgervi per i vostri quesiti e domande.
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