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Analisi. L’incertezza e il fattore tempo: i dazi di Trump danneggiano l’economia Usa

Nel panorama economico attuale degli Stati Uniti, il presidente Donald Trump si trova a fronteggiare due elementi cruciali: il tempo e l’incertezza. Queste variabili, che influenzano profondamente le dinamiche di mercato, potrebbero rivelarsi determinanti per la sua amministrazione. Dopo un periodo di euforia economica post-elettorale, i mercati iniziano a risentire delle oscillazioni politiche e delle decisioni strategiche del presidente. La domanda che sorge spontanea è: quanto tempo gli americani saranno disposti a tollerare questa instabilità?

La situazione economica attuale

Il 2025 si presenta come un anno di sfide per l’economia statunitense. Giovedì scorso, l’indice azionario S&P 500 ha registrato una flessione di oltre il 10% rispetto al suo picco di un mese fa, segnalando una correzione che riflette il crescente pessimismo tra gli investitori. Questi ultimi, notoriamente abili nel navigare attraverso le politiche governative, faticano a gestire l’incertezza che permea il mercato azionario. Le recenti dichiarazioni di Trump, che oscillano tra ottimismo e preoccupazione, non aiutano a stabilizzare la situazione.

L’elemento di preoccupazione principale è rappresentato dalla reale condizione economica di Main Street, che riflette il benessere delle famiglie e delle piccole imprese. I dati mostrano che, nonostante le promesse di reindustrializzazione e di creazione di posti di lavoro, la realtà si scontra con le politiche restrittive in materia di immigrazione e con l’aumento dei dazi. La disoccupazione, attualmente al 4,1%, solleva interrogativi sulla disponibilità di manodopera necessaria per sostenere una nuova era industriale.

Le previsioni economiche per il 2025

Goldman Sachs ha recentemente rivisto al ribasso le stime di crescita per l’economia americana, portandole all’1,7% per il 2025, in calo rispetto al 2,4% previsto all’inizio dell’anno. Anche il GDPNow della Fed di Atlanta ha lanciato segnali allarmanti, ipotizzando una contrazione del PIL per il primo trimestre. Nonostante ciò, Trump minimizza le preoccupazioni, affermando di non percepire segnali di recessione imminente e liquidando le perdite di Wall Street come eventi transitori.

Nel frattempo, il prezzo dell’oro ha raggiunto nuovi massimi storici, superando i 3.000 dollari l’oncia, un chiaro indicativo della ricerca di beni rifugio da parte degli investitori in tempi di incertezza. A febbraio, l’economia ha creato 151.000 posti di lavoro, al di sotto delle aspettative, mentre l’inflazione si attesta al 2,8%. Tuttavia, questi dati sono stati influenzati dall’aumento dei dazi sulle merci cinesi e sulle tariffe su acciaio e alluminio, il che rende difficile prevedere l’andamento futuro.

Le reazioni del mercato e delle aziende

Le preoccupazioni per l’economia si riflettono anche nelle dichiarazioni di esperti del settore. J.P. Morgan stima una probabilità del 40% che gli Stati Uniti possano scivolare in una recessione quest’anno. Anche Ryan Sweet, capo economista di Oxford Economics, prevede che i dazi inizieranno a influenzare i prezzi al consumo nei prossimi mesi. Lee Hardman di Mufg avverte che eventuali segnali di debolezza economica potrebbero spingere Trump a rivedere i suoi piani tariffari.

Le compagnie aeree hanno già segnalato un calo nelle prenotazioni, mentre le organizzazioni commerciali avvertono delle difficoltà finanziarie che i consumatori potrebbero affrontare. Tesla, ad esempio, ha espresso preoccupazione per l’esposizione alle tariffe doganali e la difficoltà di reperire componenti negli Stati Uniti. Un sondaggio condotto da Business Roundtable ha rivelato che molti amministratori delegati hanno ridotto le loro previsioni di assunzione e investimento a causa dell’incertezza politica a Washington.

Trump sostiene che le sue politiche, inclusi gli sgravi fiscali per le aziende, sono destinate a promuovere la crescita dell’occupazione nel lungo termine, ma questo comporta inevitabilmente delle turbolenze nel breve periodo. La sua capacità di mantenere la fiducia degli americani e di guidare l’economia in un momento di così alta volatilità sarà cruciale per il futuro della sua amministrazione.

Lorenzo Zucchetti

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