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Agricoltura biologica e fatturazione elettronica, un legame volto all’innovazione

Uno dei settori dell’agricoltura che ha ottenuto un incremento positivo negli ultimi anni è sicuramente quello del biologico.

Il settore vede la presenza di molti imprenditori giovani e dinamici, sempre più inclini all’utilizzo di nuove tecnologie.

Proprio per questo, come confermato da Assobio, il settore del biologico è stato uno tra i principali attori del settore agricolo ad accogliere in modo positivo l’avvento della fatturazione elettronica.

Il sistema di fatturazione elettronica

Il sistema di fatturazione elettronica è attivo dallo scorso primo di gennaio e interessa i possessori di partita IVA e le aziende.

Permette una gestione completamente digitale della fatturazione, dalla compilazione, all’invio, fino alla conservazione, eliminando completamente la carta e i costi legati alla sua gestione.

Grazie al “cervellone” centrale gestito dall’Agenzia delle Entrate che prende il nome di Sistema d’Interscambio, sarà possibile gestire e controllare ogni singola fattura, garantendo una maggior efficacia contro l’evasione fiscale.

Questo sistema è stato accolto a braccia aperte dai giovani imprenditori del biologico, grazie all’innovazione apportata, e alla possibilità di gestire tutto il percorso delle fatture attraverso un software per la fattura elettronica, che semplifica e rende tutti i processi automatizzati e conformi a quanto specificato dalla normativa.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/contabilit%C3%A0-tasse-insediamento-615384/

Una delle aziende che ha lavorato nell’ottica di semplificare e rendere funzionali questi software gestionali è Danea, che vanta una linea di prodotti utilizzati da oltre centomila aziende in Italia, garantendo ai clienti semplicità d’uso degli strumenti, ma soprattutto qualità

Nel settore agricolo gli imprenditori che hanno un’età compresa tra i 20 e i 39 anni sono il 9%, percentuale che balza al 22% se guardiamo al settore biologico.

Coloro che hanno più di 65 anni rappresentano il 9,1% nell’ambito agricolo generale, percentuale che scende al 9,9% nell’ambito del bio.

Anche il livello di scolarizzazione è più elevato negli imprenditori che operano nel settore biologico: il 32,2% ha un diploma di scuola media superiore, contro il 17,8% del settore agricolo in generale.

Per l’approccio alla tecnologia il settore biologico si differenzia nettamente: già nel 2010 il livello di informatizzazione era il triplo della media. Numeri che sicuramente nel corso degli ultimi anni sono cresciuti ulteriormente e rilevano come il mondo agricolo sia sempre di più rivolto verso le innovazioni tecnologiche e digitali.

Redazione

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