
I bonus edilizi colpiti(www.economiafinanzaonline.it)
L’entrata in vigore della circolare n° 6/E dell’Agenzia delle Entrate segna un momento cruciale per i contribuenti italiani.
A partire dal 1° gennaio 2025, queste modifiche comporteranno un nuovo sistema di detrazioni Irpef, con differenziali notevoli rispetto al passato.
È fondamentale comprendere come queste nuove regole influenzeranno le scelte di investimento dei contribuenti e quali strategie adottare per massimizzare i benefici fiscali.
Ristrutturazione edilizia: un quadro normativo rinnovato
La Legge n° 207/2024, parte della Legge di bilancio 2025, prevede una progressiva riduzione delle aliquote di detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Fino al 31 dicembre 2024, le aliquote erano più favorevoli, ma dal 2025 subiranno un abbattimento significativo, differenziato tra abitazione principale e seconde case. Di seguito, una sintesi delle aliquote previste:
| Periodo | Abitazione Principale | Seconda Casa |
|———|———————-|————–|
| Anno 2025 | 50% di detrazione | 36% di detrazione |
| Anni 2026-2027 | 36% di detrazione | 30% di detrazione |
| Dal 1° gennaio 2028 | 30% di detrazione | 30% di detrazione (uniformata) |
Queste riduzioni rappresentano un cambiamento radicale rispetto alla situazione precedente e potrebbero influenzare le scelte di investimento. Inoltre, il limite massimo di spesa agevolabile rimarrà fissato a 96.000 euro per unità immobiliare fino al 31 dicembre 2027, per poi ridursi a 48.000 euro dal 1° gennaio 2028, riducendo di fatto il beneficio fiscale potenziale per chi intraprende lavori di ristrutturazione.

Un aspetto cruciale della circolare è l’introduzione di un nuovo articolo, il 16-ter, comma 5 del DPR 917/86, che stabilisce che per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro, le spese per le quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda saranno soggette a un limite massimo annuale. Per i contribuenti con redditi superiori a questa soglia, la detrazione sarà consentita solo fino a un importo complessivo di 14.000 euro all’anno, che si riduce a 8.000 euro per chi guadagna oltre 100.000 euro. Questo limite è ulteriormente modulato sulla base della composizione del nucleo familiare, utilizzando coefficienti specifici per calcolare l’importo massimo detraibile.
Ad esempio, un contribuente con reddito di 95.000 euro e un figlio avrà un massimale detraibile di 9.800 euro, calcolato moltiplicando 14.000 euro per il coefficiente di 0,70. È importante notare che alcune spese, come quelle sanitarie e gli investimenti in start-up o PMI innovative, rimangono escluse da questi limiti.
Le implicazioni del cambiamento
Le nuove regole impongono ai contribuenti di adottare una strategia più attenta nella scelta delle spese da portare in detrazione. Con la possibilità di selezionare liberamente quali spese detrarre, i contribuenti possono massimizzare il loro risparmio fiscale, scegliendo prioritariamente le spese che offrono aliquote più vantaggiose.
Ad esempio, un contribuente che ha sostenuto spese per la ristrutturazione della propria abitazione principale e altre spese detraibili dovrà valutare attentamente come distribuire il massimale consentito. Supponiamo che un contribuente con un reddito di 80.000 euro e due figli abbia sostenuto spese per ristrutturazione di 90.000 euro nel 2025, oltre a spese scolastiche e donazioni a partiti politici. In questo caso, il contribuente può decidere di portare in detrazione la parte di spesa relativa alla ristrutturazione (che beneficia di una detrazione del 50%) e poi utilizzare il residuo per le altre spese, massimizzando così il beneficio fiscale.
Non solo il bonus ristrutturazione subisce modifiche. Anche altri bonus edilizi, come l’ecobonus, il sismabonus e il superbonus, saranno soggetti a riduzioni significative. La riforma colpisce dunque un ampio spettro di agevolazioni fiscali, costringendo i cittadini a rivedere le loro strategie di investimento in ambito edilizio.
A partire dal 2025, le spese sostenute per questi bonus edilizi, se effettuate dopo il 1° gennaio, concorreranno al limite di spesa detraibile stabilito dalla nuova normativa. Tuttavia, per le spese già sostenute entro il 31 dicembre 2024, continuerà a valere il regime precedente, senza influire sui nuovi limiti.