
Tempi e modalità di presentazione del modello 730/2025(www.economiafinanzaonline.it)
La stagione della dichiarazione dei redditi con il modello 730/2025 precompilato va effettuata entro il 30 settembre 2025.
La procedura, più snella e ricca di dati rispetto agli anni passati, consente a milioni di contribuenti di dichiarare i propri redditi con tempi più certi e rimborsi più veloci, ma è necessario prestare particolare attenzione per evitare di incorrere in controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate (AdE).
Dal 30 aprile 2025 è possibile visualizzare il modello 730/2025 precompilato, mentre dall’15 maggio è consentito inviarlo, sia senza modifiche sia con integrazioni. Presentare la dichiarazione il prima possibile è fondamentale per accelerare i rimborsi fiscali. Nel caso di dichiarazioni a debito, la normativa prevede la possibilità di rateizzare il pagamento in 6 rate, con la prima scadenza fissata al 30 giugno 2025 (termine prorogato al 21 luglio per i titolari di partita IVA con pagamento possibile entro il 20 agosto con maggiorazione dello 0,40%). L’ultima rata va saldata entro il 16 dicembre.
Il modello 730/2025 si presenta più dettagliato rispetto al passato: oltre ai redditi prodotti, contiene informazioni aggiornate sulle detrazioni e deduzioni, come spese sanitarie, rette scolastiche e bonus edilizi. La novità più significativa del 2025 è la conferma e l’ampliamento del modello 730 precompilato semplificato, introdotto sperimentalmente nel 2024. Questa versione consente al contribuente di confermare o modificare facilmente singole voci attraverso un questionario dedicato.
Come evitare i controlli dell’Agenzia delle Entrate sul modello 730/2025
La presentazione del modello 730 senza modifiche rispetto a quello precompilato dall’AdE è il modo più sicuro per non incorrere in verifiche. Questo perché i dati sono già stati incrociati con le informazioni in possesso dell’Agenzia, riducendo al minimo la possibilità di incongruenze.
I controlli si attivano principalmente in presenza di:
- Scostamenti tra quanto dichiarato e i dati trasmessi dai sostituti d’imposta (modelli CU);
- Divergenze tra le spese detraibili o deducibili dichiarate dal contribuente e quelle comunicate all’Agenzia da enti esterni, ad esempio per le spese sanitarie;
- Situazioni in cui emerga una base imponibile inferiore o un’imposta da versare minore rispetto a quella rilevata dall’AdE;
- Dichiarazioni che prevedano rimborsi superiori a 4.000 euro.
È importante ricordare che modifiche significative rispetto al modello precompilato, soprattutto quelle che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, rendono necessario fornire documentazione giustificativa. L’Agenzia potrà effettuare controlli preventivi, sia automatizzati sia manuali, per verificare la correttezza delle modifiche apportate.
Dal punto di vista operativo, è disponibile la procedura di controllo 730 2025, aggiornata alla versione software 1.2.0 del 9 luglio 2025, che permette di individuare anomalie e incongruenze tra i dati dichiarati e le specifiche tecniche. Questo strumento, integrato nel Desktop Telematico, consente di eseguire verifiche rapide e aggiornate sulle dichiarazioni. L’applicazione, compatibile con Windows 8.1/10/11, Linux e Mac OS X, si aggiorna automaticamente per garantire l’utilizzo dell’ultima release disponibile, riducendo errori e incongruenze.

Le verifiche sulle dichiarazioni presentate devono essere concluse entro quattro mesi dal termine ultimo di invio, ossia entro febbraio 2026 per le dichiarazioni trasmesse entro il 30 settembre 2025. L’Agenzia delle Entrate presta particolare attenzione a situazioni di rischio, soprattutto su dichiarazioni a rimborso, sulla base di anomalie riscontrate negli anni precedenti.
In caso di dichiarazioni infedeli, cioè in presenza di omissioni di redditi o indebite detrazioni e deduzioni, scattano sanzioni e interessi proporzionati alla minore imposta versata. Oltre a ciò, il contribuente è tenuto a versare la differenza tra quanto dovuto e quanto già pagato.
L’erogazione del rimborso spettante, una volta conclusi gli eventuali controlli preventivi, non può superare il sesto mese successivo alla scadenza per la presentazione della dichiarazione. Ciò significa che i rimborsi potranno essere liquidati entro marzo 2026, garantendo così tempi certi.