
Bonus ponte da 500 euro: a chi spetta e come funziona - economifinanzaonline.it
Con l’arrivo del mese di agosto, il Governo ha previsto l’erogazione di un bonus straordinario da 500 euro a sostegno di milioni di famiglie.
Questa misura temporanea nasce per colmare il vuoto economico creato dall’interruzione obbligatoria dell’Assegno di Inclusione (ADI), in attesa del rinnovo del sussidio, e rappresenta un intervento mirato per alleviare le difficoltà di chi ha terminato il primo ciclo di 18 mesi di erogazione nel giugno 2025.
Il bonus, definito come “ponte”, è riservato esclusivamente ai nuclei familiari che hanno concluso la prima fase di 18 mesi di fruizione dell’Assegno di Inclusione a giugno 2025 e che hanno presentato domanda di rinnovo per il secondo ciclo. La normativa, infatti, prevede una sospensione di un mese tra la fine del primo periodo e l’avvio del rinnovo, per cui chi ha percepito l’ultima mensilità a giugno non riceverà l’ADI a luglio, creando un mese di sospensione non coperta dal sussidio.
Per evitare che questa pausa si traduca in un disagio sociale, il Governo ha introdotto con un emendamento al Decreto-legge n. 92/2025 (noto come “Decreto Ilva”, approvato a luglio 2025) un contributo straordinario una tantum fino a 500 euro. L’erogazione del bonus avverrà contestualmente alla prima mensilità del rinnovo dell’ADI, quindi tra fine agosto e inizio settembre, e comunque non oltre dicembre 2025.
Il beneficio economico non è automatico e spetta solo a chi possiede ancora i requisiti per il rinnovo dell’Assegno di Inclusione. Tra i principali requisiti economici si confermano:
- ISEE non superiore a 10.140 euro annui;
- reddito familiare inferiore a 6.500 euro annui, moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza ADI;
- assenza di variazioni significative nel nucleo familiare che compromettano l’idoneità al sussidio, come variazioni di reddito o modifiche nella composizione familiare.
Il contributo corrisponde all’importo dell’ultima mensilità percepita, con un tetto massimo fissato a 500 euro.
Rinnovo dell’Assegno di Inclusione e iter semplificato
Per accedere al bonus ponte da 500 euro, non è richiesta una domanda separata rispetto a quella per il rinnovo dell’ADI. I beneficiari devono avviare la procedura di rinnovo tramite il portale ufficiale INPS o con l’assistenza di un CAF o patronato. L’INPS si occuperà della verifica dei requisiti e dell’erogazione del contributo straordinario.
In caso di nucleo familiare invariato rispetto alla domanda precedente, non sarà necessario sottoscrivere un nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD) né iscriversi nuovamente al Sistema Informativo Integrato per i Servizi alla Persona (SIISLP). Questo semplifica notevolmente l’iter per le famiglie che proseguono nel percorso di inclusione sociale e lavorativa. Invece, se ci sono state modifiche nella composizione del nucleo familiare, sarà obbligatorio presentare una nuova domanda e sottoscrivere nuovamente il Patto.
Il nuovo ciclo di erogazione avrà una durata di 12 mesi, decorrenza dal mese successivo al periodo di sospensione, ovvero da agosto 2025 per chi ha ricevuto l’ultima mensilità a giugno.

L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura nazionale di sostegno economico e inclusione sociale istituita a partire dal 1° gennaio 2024, in sostituzione del Reddito di Cittadinanza. L’obiettivo è contrastare povertà, fragilità ed esclusione sociale, offrendo un sostegno economico condizionato a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione lavorativa e sociale.
Il beneficio si rivolge a nuclei familiari con almeno un componente in condizioni di fragilità: minorenni, persone con disabilità, over 60 o soggetti in condizione di svantaggio certificato dai servizi socio-sanitari territoriali. Inoltre, è previsto un Patto di Attivazione Digitale che impegna i beneficiari a seguire percorsi di formazione e politiche attive del lavoro.
Il valore dell’Assegno di Inclusione varia in base ai requisiti economici e alla composizione del nucleo, con un’integrazione del reddito familiare fino a un massimo di 6.500 euro annui (e fino a 8.190 euro per nuclei composti esclusivamente da persone anziane o con disabilità grave). A questo si aggiunge un contributo per il canone di locazione fino a 3.640 euro annui (1.950 euro per nuclei anziani o con disabilità grave).
L’ADI viene erogato mensilmente tramite una Carta di Inclusione elettronica, che consente acquisti, pagamento dell’affitto, utenze domestiche e prelievi di contante entro limiti stabiliti.
Numeri e impatto sociale
Secondo le stime ufficiali, circa 533 mila nuclei familiari hanno terminato il primo ciclo di 18 mesi entro giugno 2025, con una platea potenziale di circa 506 mila beneficiari del bonus ponte, tenendo conto di una quota stimata di non rinnovo. Il costo previsto per lo Stato per il 2025 ammonta a circa 234 milioni di euro.
L’intervento del Governo Meloni rappresenta un tentativo di evitare che il mese di sospensione obbligatoria dell’Assegno di Inclusione si trasformi in un vuoto di sostegno per le famiglie più vulnerabili, in particolare al Sud Italia, dove la povertà e la fragilità sociale sono più diffuse. Nel 2024, infatti, oltre il 68% delle domande accolte per l’Adi ha riguardato famiglie residenti nelle regioni meridionali e nelle isole, con numeri particolarmente elevati in Campania e altre regioni del Mezzogiorno.
Il contributo ponte da 500 euro quindi non solo copre una lacuna normativa, ma rappresenta anche un segnale politico per riconoscere l’importanza di un sistema di welfare stabile e continuo, senza interruzioni che possano aggravare la condizione di povertà. Resta ora da vedere se questa misura resterà un intervento isolato o se aprirà la strada a un dibattito più ampio sul rafforzamento e la semplificazione dell’Assegno di Inclusione, per garantire un’effettiva tutela economica ai nuclei familiari fragili nel lungo termine.